Il lipofilling nuova frontiera dell’estetica
Per la cura del proprio aspetto e per la lotta contro l’invecchiamento e tutti gli inestetismi ad esso collegati, fino a poco tempo fa il ricorso al bisturi ed alla chirurgia plastica ed estetica sembrava essere l’unica soluzione che garantiva risultati, anche se spesso si poteva incorrere in inconvenienti.
Numerosi studi statistici, condotti dalle principali associazioni di settore, hanno però dimostrato che da un po’ di tempo la tendenza sembra essersi invertita, grazie ai progressi di tecniche innovative come la dermatologia rigenerativa.
Come ringiovanire il volto in modo naturale
Per il ringiovanimento del volto non è più indispensabile sottoporsi ad interventi drasticamente invasivi, e dal decorso spesso molto lungo anche a causa degli ematomi da smaltire: una tecnica rivoluzionaria che si chiama lipofilling sta conquistando sempre maggiori consensi, anche per l’evidente naturalezza non solo del risultato finale, ma anche della tecnica in sé stessa.
Viene chiamata anche trapianto di grasso autologo, perché consiste nel prelievo di grasso, tramite un intervento di micro-liposuzione da effettuarsi attraverso i più appropriati strumenti e prodotti per chirurgia plastica quali i lipoaspiratori, in questo caso equipaggiati con cannule ancora più sottili del solito. Questo tipo di prelievo viene effettuato da specifiche zone del corpo dove maggiormente si accumula il grasso superfluo, quali addome o glutei.
Tale grasso viene in seguito opportunamente lavorato e purificato, ed a quel punto è pronto per essere reimpiantato dove più necessario: sotto gli zigomi o in altre zone del volto, ad esempio, per distendere le rughe e donare un aspetto più giovanile; ma anche nel decolleté, nelle braccia o nelle mani, ed ovunque ci sia bisogno di tonificare e rivitalizzare. Con il grasso autologo, infatti, la pelle si distende ed assume un aspetto più vitale ed elastico: ciò è dovuto anche all’elevata quantità di cellule staminali presenti nel grasso stesso.
I vantaggi del lipofilling
L’aspetto che valorizza ancor di più questa pratica è l’impossibilità di rigetto: l’organismo riconosce il grasso iniettato come proveniente da altra parte dello stesso corpo, e quindi come proprio, ed avvia un processo di angiogenesi che in 4 mesi circa porta alla sua completa vascolarizzazione.
Sta in queste caratteristiche il tesoro del grasso autologo, al punto che negli Stati Uniti i massimi esperti di chirurgia estetica lo hanno soprannominato “oro liquido”: non va dimenticato infatti che, trattandosi di un intervento mini-invasivo, il suo decorso post-operatorio è sensibilmente abbreviato. Naturalmente, soprattutto per interventi in specifiche aree del corpo, non è possibile fare a meno dell’uso delle guaine post liposuzione, le quali mantengono la giusta compressione e favoriscono il decorso secondo le indicazioni del medico.
L’approccio all’estetica si rivela così profondamente cambiato, perché ora si punta a “rigenerare” piuttosto che a “tagliare”. Se il ricorso ai cosmetici anche di tipo biologico non è sufficiente, ci sono però queste tecniche di nuova generazione che permettono di raggiungere risultati davvero sbalorditivi.