Il trattamento al quale vengono sottoposte le pelli per la loro conservazione è chiamato concia. Si tratta di un processo suddiviso in diverse fasi che richiede un grande impegno. In seguito cercheremo di capire come avviene nello specifico la concia della pelle.
Storia della concia della pelle
La lavorazione della pelle risale alla preistoria, cioè a quando le comunità antiche intuirono le potenzialità di riscaldamento derivanti dalla pelle degli animali cacciati. Probabilmente per pura casualità, gli uomini primitivi scoprirono che se messa a contatto con il fumo oppure immersa in acqua insieme a foglie e rami di alberi, la pelle riusciva a conservarsi meglio.
Nel corso dei millenni le tecniche di conciatura migliorarono notevolmente, ma è nell’Ottocento che, grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte, la lavorazione della pelle subì una profonda trasformazione. In quest’epoca infatti nacque il bottale, uno strumento formato da un cilindro ruotante sul proprio asse, all’interno del quale venivano immessi acqua, pelle e prodotti chimici. La rotazione della macchina permetteva di ridurre sensibilmente i tempi di conciatura.
Verso la fine del secolo e all’inizio del Novecento, venne scoperta la concia al cromo, che ancora oggi è la tipologia più diffusa al mondo. I composti del cromo trivalente infatti consentono di rendere la pelle imputrescibile e permettono di aumentare la rapidità del processo di lavorazione.
Attualmente il trattamento della pelle avviene soprattutto a livello industriale e nel corso degli anni si è assistito anche ad una forte diffusione di rappresentanza ed ingrosso pelli.
Come avviene la concia della pelle
Il processo di lavorazione della pelle è suddiviso in tre fasi differenti: la concia, la riconcia e la rifinizione. Il primo passaggio però prevede la preparazione della concia, detta anche l’operazione di riviera. Questa fase necessita di una grande quantità di acqua.
La preparazione della concia si apre con il rinverdimento, un procedimento volto ad eliminare lo sporco dalla pelle e a rifornirla di tutta l’acqua necessaria. Solitamente, al fine di accelerare il processo di reidratazione, vengono utilizzati anche alcuni prodotti chimici, come ad esempio uree o enzimi proteolitici.
Si procede poi con la scarnatura, grazie alla vengono rimossi i tessuti sottocutanei, anche se è da specificare che spesso questa operazione viene effettuata dopo la depilazione-calcinazione, quando cioè la pelle è abbastanza turgida per essere trattata con i coltelli elicoidali. In particolare la depilazione ha come fine ultimo l’eliminazione del pelo ed epidermide, mentre la calcinazione prevede l’allentamento dell’intreccio fibroso della pelle.
Per eliminare il gonfiamento, la turgidità e la calce provocata dai precedenti passaggi, viene effettuata la decalcificazione, realizzata con prodotti chimici lievemente acidi. In seguito si procede con la macerazione, che completa la decalcificazione, e lo sgrassaggio, necessario per ridurre il grasso naturale della pelle.
A questo punto inizia l’operazione di concia vera e propria. Essa consiste nel trasformare la pelle putrescibile in cuoio. La concia, come abbiamo già visto, può essere al cromo oppure al vegetale, all’alluminio, al zirconio e al titanio.
La riconcia e la rifinizione della pelle
La pelle, al termine del processo di concia, non può ancora essere utilizzata. Infatti deve ancora essere sottoposta alla fase di messa a vento, con la quale si elimina l’acqua che imbeve il materiale, la fase di rasatura, con la quale viene egualizzato lo spessore della superficie, e la fase di spaccatura. Dopodiché si può procedere con la riconcia, volta a modificare le caratteristiche della concia principale. Solitamente in questa fase si attua anche la tintura del cuoio. Entrambi i passaggi appena descritti in realtà non sono indispensabili, ma possono essere effettuati se si desidera attuare alcune trasformazioni alla pelle.
Vi è poi è la fase di ingrasso, un’operazione fondamentale atta ad inserire un lubrificante tra le fibre della pelle, in maniera tale da tenerle separate.
Infine, l’ultima fase del processo di lavorazione della pelle riguarda la rifinizione, un processo meccanico molto complesso volto a modificare la superficie della pelle, ricoprendola con un film di materiale sintetico o naturale, contenente pigmenti, coloranti, lucidanti e altre sostanze.